N°1766 Brandeburgo 1, éd. 2-5, signé
2 300,00 CHF
TTC
Fiche technique
- Type peinture
- pigments sur coton
- Genre de peinture - école
- Figuratif
- Dimensions en cm sans cadres
- 70 x 100
- Dimensions en cm avec cadres
- 71 x 101
Galimberti Maurizio
Maurizio Galimberti nasce a Como nel 1956. Si trasferisce a Milano dove oggi vive e lavora
.Si accosta al mondo della fotografia analogica esordendo con l’utilizzo di una fotocamera ad obiettivo rotante Widelux per poi nel 1983 focalizzare il suo impegno, in maniera radicale e definitiva, sulla Polaroid
.Nel 1991 inizia la collaborazione con Polaroid Italia della quale diventa ben presto testimonial ufficiale realizzando il volume POLAROID PRO ART pubblicato nel 1995, divenuto vero oggetto di culto per gli appassionati di pellicola polaroid di tipo integrale. Viene nominato “Instant Artist” ed è ideatore della “Polaroid Collection Italiana
”Nel 1992 ottiene il prestigioso “Gran Prix Kodak Pubblicità Italia”. Per KODAK ITALIA, realizza nel 2000 una mostra itinerante della serie I Maestri
.Continua la sua ricerca con Polaroid e reinventa la tecnica del “Mosaico Fotografico” che inizialmente adatta ai ritratti. Il primo esperimento risale al 1989 quando ritrae suo figlio Giorgio. Seguiranno i ritratti di Michele Trussardi, Carla Fracci e Mimmo Rotella dai quali è evidente il richiamo al fotodinamismo dei Bragaglia e la ricerca del ritmo, del movimento. Numerosi divengono i ritratti eseguiti nel mondo del cinema, dell’arte e della cultura. La popolarità e il successo con cui vengono accolte queste rappresentazioni di volti lo portano a partecipare come ritrattista ufficiale al Festival del Cinema di Venezia
.Nel 1999 viene indicato dalla rivista italiana “CLASS” come primo fotografo-ritrattista italiano all’interno delle classifiche di merito stilate dal mensile
.Il suo ritratto di Johnny Depp, realizzato durante l’edizione del Festival del Cinema di Venezia del 2003, viene scelto come immagine per la copertina del mese di settembre del prestigioso Times Magazine
.Il “Mosaico” diviene ben presto la tecnica per ritrarre non solo volti, ma aNChe paesaggi, architetture e città. Con equilibrio Galimberti alterna l’emozione per la composizione, in cui si fa più manifesta la ricerca del ritmo di cui i Mosaici ne sono un esempio, ad una propensione verso il particolare, la scena intima da riprendere e immortalare la cui resa è rappresentata da un unico scatto, ovvero dalla singola polaroid. I suoi lavori sul paesaggio, sulle città e sullo spazio che caratterizza queste ultime, alternano questi due punti di vista, queste due differenti modalità di raccontare una stessa realtà
.Tra il 1997 e il 1999 realizza due importanti lavori per le città di Parigi e Lisbona, da qui comiNCia la riflessione sull’importanza di saper raccontare la storia, la musica, il vissuto di un luogo attraverso le immagini
.Nel 2003 dedicherà il suo lavoro alla realizzazione del volume Viaggio in Italia, a cura di Denis Curti, un racconto di alcuni luoghi del nostro paese attraverso le singole polaroid
.Nel 2006, durante il suo primo viaggio a New York, comiNCia la sua ricerca sulla luce, sull’energia ispirata da questa nuova città che per l’artista diviene la rappresentazione ideale del mondo contemporaneo. A questa città dedicherà un ulteriore lavoro del 2010 realizzando un’importante corpus di Polaroid Singole e di Mosaici, alternando storie di particolari, immagini di intimità umane a scatti che si prestano allo studio, eseguito con rigore matematico, delle diverse armonie compositive: espresse nelle imponenti immagini dei grattacieli, del cielo, della luce, delle strade di New York
.A New York seguiranno i lavori monografici su altre città come Berlino, Venezia e Napoli. Prosegue inoltre la sua ricerca verso altri modi di rappresentare e contaminare quelle stesse realtà e gli elementi che le caratterizzano con cui viene in contatto. Il desiderio di rendere attuale le cose, gli oggetti del passato diviene coNCreto attraverso la realizzazione dei ready-made, di duchampiana ispirazione, che rappresentano una significativa parte della sua produzione
.Parallelamente, cresce l’apprezzamento per la sua ricerca, per le particolari tecniche da lui sviluppate, suscitando l’interesse di interlocutori provenienti da diversi ambiti. Grazie a queste collaborazioni nascono nuovi progetti artistici e creativi
.Per conto della Società Calcio A.C. Milan, ha realizzato un lavoro di ritratti denominato Il Milan del Centenario, presentato in una mostra al palazzo della Triennale di Milano nel marzo del 2000
.Con Jaeger LeCoultre, ha realizzato le immagini del prestigioso volume della manifattura a cura di FraNCo Cologni. Maurizio Galimberti nasce a Como nel 1956. Si trasferisce a Milano dove oggi vive e lavora
.
Si accosta al mondo della fotografia analogica esordendo con l’utilizzo di una fotocamera ad obiettivo rotante Widelux per poi nel 1983 focalizzare il suo impegno, in maniera radicale e definitiva, sulla Polaroid
.
Nel 1991 inizia la collaborazione con Polaroid Italia della quale diventa ben presto testimonial ufficiale realizzando il volume POLAROID PRO ART pubblicato nel 1995, divenuto vero oggetto di culto per gli appassionati di pellicola polaroid di tipo integrale. Viene nominato “Instant Artist” ed è ideatore della “Polaroid Collection Italiana
”
Nel 1992 ottiene il prestigioso “Gran Prix Kodak Pubblicità Italia”. Per KODAK ITALIA, realizza nel 2000 una mostra itinerante della serie I Maestri
.
Continua la sua ricerca con Polaroid e reinventa la tecnica del “Mosaico Fotografico” che inizialmente adatta ai ritratti. Il primo esperimento risale al 1989 quando ritrae suo figlio Giorgio. Seguiranno i ritratti di Michele Trussardi, Carla Fracci e Mimmo Rotella dai quali è evidente il richiamo al fotodinamismo dei Bragaglia e la ricerca del ritmo, del movimento. Numerosi divengono i ritratti eseguiti nel mondo del cinema, dell’arte e della cultura. La popolarità e il successo con cui vengono accolte queste rappresentazioni di volti lo portano a partecipare come ritrattista ufficiale al Festival del Cinema di Venezia
.
Nel 1999 viene indicato dalla rivista italiana “CLASS” come primo fotografo-ritrattista italiano all’interno delle classifiche di merito stilate dal mensile
.
Il suo ritratto di Johnny Depp, realizzato durante l’edizione del Festival del Cinema di Venezia del 2003, viene scelto come immagine per la copertina del mese di settembre del prestigioso Times Magazine
.
Il “Mosaico” diviene ben presto la tecnica per ritrarre non solo volti, ma aNChe paesaggi, architetture e città. Con equilibrio Galimberti alterna l’emozione per la composizione, in cui si fa più manifesta la ricerca del ritmo di cui i Mosaici ne sono un esempio, ad una propensione verso il particolare, la scena intima da riprendere e immortalare la cui resa è rappresentata da un unico scatto, ovvero dalla singola polaroid. I suoi lavori sul paesaggio, sulle città e sullo spazio che caratterizza queste ultime, alternano questi due punti di vista, queste due differenti modalità di raccontare una stessa realtà
.
Tra il 1997 e il 1999 realizza due importanti lavori per le città di Parigi e Lisbona, da qui comiNCia la riflessione sull’importanza di saper raccontare la storia, la musica, il vissuto di un luogo attraverso le immagini
.
Nel 2003 dedicherà il suo lavoro alla realizzazione del volume Viaggio in Italia, a cura di Denis Curti, un racconto di alcuni luoghi del nostro paese attraverso le singole polaroid
.
Nel 2006, durante il suo primo viaggio a New York, comiNCia la sua ricerca sulla luce, sull’energia ispirata da questa nuova città che per l’artista diviene la rappresentazione ideale del mondo contemporaneo. A questa città dedicherà un ulteriore lavoro del 2010 realizzando un’importante corpus di Polaroid Singole e di Mosaici, alternando storie di particolari, immagini di intimità umane a scatti che si prestano allo studio, eseguito con rigore matematico, delle diverse armonie compositive: espresse nelle imponenti immagini dei grattacieli, del cielo, della luce, delle strade di New York
.
A New York seguiranno i lavori monografici su altre città come Berlino, Venezia e Napoli. Prosegue inoltre la sua ricerca verso altri modi di rappresentare e contaminare quelle stesse realtà e gli elementi che le caratterizzano con cui viene in contatto. Il desiderio di rendere attuale le cose, gli oggetti del passato diviene coNCreto attraverso la realizzazione dei ready-made, di duchampiana ispirazione, che rappresentano una significativa parte della sua produzione
.
Parallelamente, cresce l’apprezzamento per la sua ricerca, per le particolari tecniche da lui sviluppate, suscitando l’interesse di interlocutori provenienti da diversi ambiti. Grazie a queste collaborazioni nascono nuovi progetti artistici e creativi
.
Per conto della Società Calcio A.C. Milan, ha realizzato un lavoro di ritratti denominato Il Milan del Centenario, presentato in una mostra al palazzo della Triennale di Milano nel marzo del 2000
.
Con Jaeger LeCoultre, ha realizzato le immagini del prestigioso volume della manifattura a cura di FraNCo Cologni. http://www.mauriziogalimberti.it/?page_id=2
.Si accosta al mondo della fotografia analogica esordendo con l’utilizzo di una fotocamera ad obiettivo rotante Widelux per poi nel 1983 focalizzare il suo impegno, in maniera radicale e definitiva, sulla Polaroid
.Nel 1991 inizia la collaborazione con Polaroid Italia della quale diventa ben presto testimonial ufficiale realizzando il volume POLAROID PRO ART pubblicato nel 1995, divenuto vero oggetto di culto per gli appassionati di pellicola polaroid di tipo integrale. Viene nominato “Instant Artist” ed è ideatore della “Polaroid Collection Italiana
”Nel 1992 ottiene il prestigioso “Gran Prix Kodak Pubblicità Italia”. Per KODAK ITALIA, realizza nel 2000 una mostra itinerante della serie I Maestri
.Continua la sua ricerca con Polaroid e reinventa la tecnica del “Mosaico Fotografico” che inizialmente adatta ai ritratti. Il primo esperimento risale al 1989 quando ritrae suo figlio Giorgio. Seguiranno i ritratti di Michele Trussardi, Carla Fracci e Mimmo Rotella dai quali è evidente il richiamo al fotodinamismo dei Bragaglia e la ricerca del ritmo, del movimento. Numerosi divengono i ritratti eseguiti nel mondo del cinema, dell’arte e della cultura. La popolarità e il successo con cui vengono accolte queste rappresentazioni di volti lo portano a partecipare come ritrattista ufficiale al Festival del Cinema di Venezia
.Nel 1999 viene indicato dalla rivista italiana “CLASS” come primo fotografo-ritrattista italiano all’interno delle classifiche di merito stilate dal mensile
.Il suo ritratto di Johnny Depp, realizzato durante l’edizione del Festival del Cinema di Venezia del 2003, viene scelto come immagine per la copertina del mese di settembre del prestigioso Times Magazine
.Il “Mosaico” diviene ben presto la tecnica per ritrarre non solo volti, ma aNChe paesaggi, architetture e città. Con equilibrio Galimberti alterna l’emozione per la composizione, in cui si fa più manifesta la ricerca del ritmo di cui i Mosaici ne sono un esempio, ad una propensione verso il particolare, la scena intima da riprendere e immortalare la cui resa è rappresentata da un unico scatto, ovvero dalla singola polaroid. I suoi lavori sul paesaggio, sulle città e sullo spazio che caratterizza queste ultime, alternano questi due punti di vista, queste due differenti modalità di raccontare una stessa realtà
.Tra il 1997 e il 1999 realizza due importanti lavori per le città di Parigi e Lisbona, da qui comiNCia la riflessione sull’importanza di saper raccontare la storia, la musica, il vissuto di un luogo attraverso le immagini
.Nel 2003 dedicherà il suo lavoro alla realizzazione del volume Viaggio in Italia, a cura di Denis Curti, un racconto di alcuni luoghi del nostro paese attraverso le singole polaroid
.Nel 2006, durante il suo primo viaggio a New York, comiNCia la sua ricerca sulla luce, sull’energia ispirata da questa nuova città che per l’artista diviene la rappresentazione ideale del mondo contemporaneo. A questa città dedicherà un ulteriore lavoro del 2010 realizzando un’importante corpus di Polaroid Singole e di Mosaici, alternando storie di particolari, immagini di intimità umane a scatti che si prestano allo studio, eseguito con rigore matematico, delle diverse armonie compositive: espresse nelle imponenti immagini dei grattacieli, del cielo, della luce, delle strade di New York
.A New York seguiranno i lavori monografici su altre città come Berlino, Venezia e Napoli. Prosegue inoltre la sua ricerca verso altri modi di rappresentare e contaminare quelle stesse realtà e gli elementi che le caratterizzano con cui viene in contatto. Il desiderio di rendere attuale le cose, gli oggetti del passato diviene coNCreto attraverso la realizzazione dei ready-made, di duchampiana ispirazione, che rappresentano una significativa parte della sua produzione
.Parallelamente, cresce l’apprezzamento per la sua ricerca, per le particolari tecniche da lui sviluppate, suscitando l’interesse di interlocutori provenienti da diversi ambiti. Grazie a queste collaborazioni nascono nuovi progetti artistici e creativi
.Per conto della Società Calcio A.C. Milan, ha realizzato un lavoro di ritratti denominato Il Milan del Centenario, presentato in una mostra al palazzo della Triennale di Milano nel marzo del 2000
.Con Jaeger LeCoultre, ha realizzato le immagini del prestigioso volume della manifattura a cura di FraNCo Cologni. Maurizio Galimberti nasce a Como nel 1956. Si trasferisce a Milano dove oggi vive e lavora
.
Si accosta al mondo della fotografia analogica esordendo con l’utilizzo di una fotocamera ad obiettivo rotante Widelux per poi nel 1983 focalizzare il suo impegno, in maniera radicale e definitiva, sulla Polaroid
.
Nel 1991 inizia la collaborazione con Polaroid Italia della quale diventa ben presto testimonial ufficiale realizzando il volume POLAROID PRO ART pubblicato nel 1995, divenuto vero oggetto di culto per gli appassionati di pellicola polaroid di tipo integrale. Viene nominato “Instant Artist” ed è ideatore della “Polaroid Collection Italiana
”
Nel 1992 ottiene il prestigioso “Gran Prix Kodak Pubblicità Italia”. Per KODAK ITALIA, realizza nel 2000 una mostra itinerante della serie I Maestri
.
Continua la sua ricerca con Polaroid e reinventa la tecnica del “Mosaico Fotografico” che inizialmente adatta ai ritratti. Il primo esperimento risale al 1989 quando ritrae suo figlio Giorgio. Seguiranno i ritratti di Michele Trussardi, Carla Fracci e Mimmo Rotella dai quali è evidente il richiamo al fotodinamismo dei Bragaglia e la ricerca del ritmo, del movimento. Numerosi divengono i ritratti eseguiti nel mondo del cinema, dell’arte e della cultura. La popolarità e il successo con cui vengono accolte queste rappresentazioni di volti lo portano a partecipare come ritrattista ufficiale al Festival del Cinema di Venezia
.
Nel 1999 viene indicato dalla rivista italiana “CLASS” come primo fotografo-ritrattista italiano all’interno delle classifiche di merito stilate dal mensile
.
Il suo ritratto di Johnny Depp, realizzato durante l’edizione del Festival del Cinema di Venezia del 2003, viene scelto come immagine per la copertina del mese di settembre del prestigioso Times Magazine
.
Il “Mosaico” diviene ben presto la tecnica per ritrarre non solo volti, ma aNChe paesaggi, architetture e città. Con equilibrio Galimberti alterna l’emozione per la composizione, in cui si fa più manifesta la ricerca del ritmo di cui i Mosaici ne sono un esempio, ad una propensione verso il particolare, la scena intima da riprendere e immortalare la cui resa è rappresentata da un unico scatto, ovvero dalla singola polaroid. I suoi lavori sul paesaggio, sulle città e sullo spazio che caratterizza queste ultime, alternano questi due punti di vista, queste due differenti modalità di raccontare una stessa realtà
.
Tra il 1997 e il 1999 realizza due importanti lavori per le città di Parigi e Lisbona, da qui comiNCia la riflessione sull’importanza di saper raccontare la storia, la musica, il vissuto di un luogo attraverso le immagini
.
Nel 2003 dedicherà il suo lavoro alla realizzazione del volume Viaggio in Italia, a cura di Denis Curti, un racconto di alcuni luoghi del nostro paese attraverso le singole polaroid
.
Nel 2006, durante il suo primo viaggio a New York, comiNCia la sua ricerca sulla luce, sull’energia ispirata da questa nuova città che per l’artista diviene la rappresentazione ideale del mondo contemporaneo. A questa città dedicherà un ulteriore lavoro del 2010 realizzando un’importante corpus di Polaroid Singole e di Mosaici, alternando storie di particolari, immagini di intimità umane a scatti che si prestano allo studio, eseguito con rigore matematico, delle diverse armonie compositive: espresse nelle imponenti immagini dei grattacieli, del cielo, della luce, delle strade di New York
.
A New York seguiranno i lavori monografici su altre città come Berlino, Venezia e Napoli. Prosegue inoltre la sua ricerca verso altri modi di rappresentare e contaminare quelle stesse realtà e gli elementi che le caratterizzano con cui viene in contatto. Il desiderio di rendere attuale le cose, gli oggetti del passato diviene coNCreto attraverso la realizzazione dei ready-made, di duchampiana ispirazione, che rappresentano una significativa parte della sua produzione
.
Parallelamente, cresce l’apprezzamento per la sua ricerca, per le particolari tecniche da lui sviluppate, suscitando l’interesse di interlocutori provenienti da diversi ambiti. Grazie a queste collaborazioni nascono nuovi progetti artistici e creativi
.
Per conto della Società Calcio A.C. Milan, ha realizzato un lavoro di ritratti denominato Il Milan del Centenario, presentato in una mostra al palazzo della Triennale di Milano nel marzo del 2000
.
Con Jaeger LeCoultre, ha realizzato le immagini del prestigioso volume della manifattura a cura di FraNCo Cologni. http://www.mauriziogalimberti.it/?page_id=2